La morte non ha sesso è chiaramente un film ‘d’ispirazione’ in cui l’elemento erotico almeno a livello atmosferico gioca un suo ruolo ma possiede una notevole originalità e si vede il tocco di Massimo Dallamano ottimo giallista che troveremo anche in seguito. La coproduzione tedesca trasferisce la vicenda ad Amburgo. Scenario in cui un anziano ispettore di polizia cerca di seguire un’indagine su un inafferrabile trafficante di roga e al tempo stesso di tenersi la bellissima moglie(Luciana Paluzzi sempre uno spettacolo per tutti i sensi) che l’ha sposato pur essendo stata coinvolta in qualche modo che non sapremo mai con un delitto. S’inserisce poi la figura di un killer a pagamento che dapprima si presenta con impermeabile, cappellaccio e coltello d’ordinanza ma poi si rivela un simil-Delon, belloccio e tenebroso ma anch’egli vittima del fascino della bella moglie del poliziotto. Questi quasi impazzito di gelosia lascerebbe anche fuggire il killer purché gli uccida la moglie. Un triangolo quindi e raccontato con abilità sino al finale forse non imprevedibile ma ben orchestrato. C’è nel taglio dei personaggi, nel montaggio ,nella conduzione degli attori un’impronta tutta italiana malgrado l’ambientazione che inserisce La morte non ha sesso nell’Italian Giallo senza ombra di dubbio.
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