Quello del collegio femminile visto come punto di partenza per nequizie di ricchi borghesi alla ricerca di ‘carne fresca’è un piccolo e fortunato sottofilone. Ne fa parte Enigma rosso diretto da Alberto Negrin. Questi fu chiamato alla regia dalla produzione per un film forse concepito per Dallamano che figura nella lunga (troppo per dar luogo a un film veramente riuscito) lista degli autori in seguito a un successo televisivo. Lo sceneggiato era Lungo il fiume sull’acqua… adattato da un tele play di Francis Durbridge (novelizzato e pubblicato in Italia da Longanesi)che per il nostro paese era stato adattato dal maestro Biagio Proietti. Lo sceneggiato fu un successo clamoroso di suspense tanto da generare sui giornali una sorta di toto assassino , lanciando la formula de’ il meno sospettato è il colpevole’. In breve Negrin al progetto del film che gli fu proposto non credeva moltissimo e forse con qualche ragione. Storia prodotta per sfruttare un filone ha tutti gli elementi del sottogenere con una trovata di sceneggiatura e qualche buco (principalmente nella scoperta del colpevole che si fa incastrare da un sotterfugio chiaramente insostenibile in aula. Ma ci sono buone sequenze di doccia nel collegio, molti nudi frontali che allora si sprecavano e un Jack Taylor, attore feticcio di Franco, qui particolarmente aderente alla parte. Il titolo di lavorazione Cerchi concentraci di paura era decisamente accattivante.
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